Categorie
Mondo Scritti

L’anno del pangolino

04/05/20

Secondo l’oroscopo cinese l’anno del pangolino arriva a caso ogni 100 – 3000 anni circa.

Ed è portatore sano di peste.

Il momento è propizio: grazie ai soldi di George Soros abbiamo finalmente un virus che possa compiere la sostituzione genetica e culturale pianificata dagli illuminati comunisti ebrei. Grazie alle antenne 5G dei cinesi questo virus si propagherà soprattutto nei paesi industriali sterminando la razza bianca che sarà presto sostituita grazie alle migliaia di imbarcazioni già pronte a partire dall’Africa grazie al coordinamento delle ONG. Il mondo sarà nostro, viva la globalizzazione.

Il momento è propizio: la sprezzante politica americana sta per essere punita nel suo punto debole: i soldi. Una bella crisi economica ne potrebbe minare le fondamenta probabilmente per sempre. Almeno è quello che pensa il comitato centrale del partito comunista cinese. Un piccolo virus, qualche morto controllato a casa, ma con il popolo al sicuro, qualche anziano in meno in Europa, ma tanto quelli hanno tutti un ottimo sistema sanitario pubblico, nel terzo mondo non se accorgerebbero neanche, visto la sfilza di malattie che già stermina intere generazioni…ma i maledetti vecchi uomini bianchi razzisti finalmente proveranno un po’ di paura sulla loro pelle. Viva Mao!

Il momento è propizio: la putrida società cinese finalmente smetterà di sentirsi padrone dell’umanità solo perché ci abbiamo parcheggiato il peggio della nostra catena industriale. Un piccolo virus, un po’ di pubblicità ed ecco che l’uomo giallo torna ad essere il nemico numero uno. Ne moriranno al massimo una milionata, ma quelli sono inestinguibili. Ma nel frattempo tutti, in tutto il mondo, avranno paura dei loro prodotti, delle loro vacanze, delle loro brutte facce gialle. Chiuderanno le loro frontiere, le fabbriche riapriranno un metro più in là, o qualcuna tornerà addirittura a casa. Sarà un successo!

Il momento è propizio: il mondo sovrappopolato riceverà finalmente una ventata d’aria fresca. Un piccolo virus, e Greta Thunberg al nostro confronto verrà ricordata una piccola scoreggia nell’universo. Un piccolo virus, praticamente asintomatico, ma mortalmente efficace per sterminare tutti quei vecchi maledetti che hanno inquinato e distrutto il pianeta. E nelle megalopoli orribili trasformate in cancri permanenti, una bella livella naturale, per ridare speranza ai giovani di domani. Salviamo il pianeta!

Il momento è propizio: i conti disastrati dell’INPS saranno finalmente in attivo. Un piccolo virus, neanche troppo mortale, ma che desse finalmente quella piccola spintarella a quei milioni di vecchiacci attaccati alla sedia a rotelle o a un respiratore. E mollatevi! Una macchina per respirare, una macchina per camminare, una per mangiare, una per cagare, una per pisciare. E basta! Ma ai loro nipoti non ci hanno pensato mai?

Il momento è propizio: siamo all’inizio del secondo quadrimestre e invece di romperci di brutto con sti prof e i loro compiti, e i loro manzoni, la loro trigonometria, sti cazzi! la maturità la facciamo saltare con un piccolo virus, che spaventi un po’ tutti quanti. Magari crepa pure quella troia di scienze! Vedrai che ce ne stiamo tranquilli a giocare alla Play fino a quest’estate, figata!

Il momento è propizio: un bel virus che stermini gli infedeli, tutti, dal primo all’ultimo!

Il momento è propizio: le vacanze di pasqua sono dietro l’angolo, ci attacchiamo il 25 aprile e il primo maggio e a quel punto tiriamo fino a inizio settembre. Un piccolo virus, poco impegnativo. Al massimo un bello sciopero ce lo troviamo facile. Viva il posto fisso!

Il momento è propizio: facciamoci venire a riprendere. Ci hanno parcheggiato qui, in queste prigioni dorate, che non sono altro che carceri ospedaliere, a deambulare per i corridoio quando ci slegano dal letto e dalle sedie, giusto perché curare le piaghe da decubito sarebbe molto più complesso. Le nostre famiglie si sentono la coscienza a posto e coi soldi della nostra pensione ci rinchiudono qui, mentre loro si godono le nostre case. Un piccolo virus, il sacrificio di qualcuno di noi, e vedrete come correranno a salvarci.

Il momento è propizio: un bel virus nuovo, anche un piccolo virus, un po’ di fila al pronto soccorso e ci assumeranno senz’altro senza concorso, infermiere ordinario pacchetto completo! E tanti saluti a questa finta partita IVA!

Il momento è propizio: lasciamo a riposo il nostro proprio orifizio per qualche settimana e poi BAM! Prezzi alle stelle! Un piccolo virus tipo quello dei polli o dei maiali. Se avranno paura di tutti i cinesi, avranno paura anche di loro, quelle maledette massaggiatrici che rubano il lavoro a noi puttane italiane. E ai nostri figli chi ci pensa?

Il momento è propizio: una bella moria di negracci e baluba vari direttamente a casa loro. Aiutiamoli a casa loro, come diceva la mia mamma. Infatti aiutiamoli con un piccolo virus, noi ci abbiamo gli ospedali, voglio vedere quei morti di fame. Anzi così non muoiono più di fame, muoiono prima per qualcos’altro e la smettono di rompere i coglioni qui da noi che ci manca il lavoro a noi.

Il pangolino, meglio conosciuto come formichiere squamoso, cominciò a guardare il pipistrello con cupidigia. Non era fame, era più lussuria. Comunque un piccolo peccato veniale, più che capitale, pensò il pangolino, mentre con il suo fascino d’armadillo in via d’estinzione ammiccava in direzione del topoide volante. Non esistono malattie sessualmente trasmissibili mortali fra gli animali, neanche per il sesso interspecie. Basta evitare i koala, portatori sani di sifilide. Piccoli orsetti sodomitici lussuriosi. A parte la loro malattia verde, il peggio che si può prendere sarà un piccolo virus. E poi il pipistrello ci sta, pensò il pangolino.

Erano tutti contenti del virus. Soprattutto il pangolino. E nessuno si accorse che da quarantena si passò al quarantennio. Che durò giusto il lampo di una guerra, ma è pur sempre il doppio del Ventennio.

Michele Dessì